Il Cosmo Magico di Leonardo da Vinci
l’Adorazione dei Magi restaurata. Firenze, Uffizi, Galleria delle Statue e delle Pitture 28 marzo – 24 settembre 2017
L’Adorazione dei Magi di Leonardo degli Uffizi torna in Galleria dopo un restauro compiuto all’Opificio delle Pietre Dure, durato cinque anni.
Infatti nel novembre del 2011 la grande tavola dell’Adorazione dei Magi di Leonardo fu trasferita al laboratorio di restauro della Fortezza da Basso, dove per molti mesi fu sottoposta a numerose indagini diagnostiche, prima che, nell’ottobre 2012, venisse finalmente presa la decisione congiunta di intraprenderne il restauro.
Fra gli studiosi, dieci anni prima, quando era stato ventilato un possibile restauro, si erano accese discussioni e controversie: alcuni non erano certi che dalla superficie scura e brumosa potesse emergere qualcosa di più di quello che si poteva intravedere o, a volte, solo immaginare.
In realtà, la complessità dell’Adorazione dei Magi sta in gran parte proprio nel suo essere un dipinto incompiuto, e incompiuto in modo difficilmente comprensibile.
Leonardo da Vinci, infatti, partendo nel 1482 da Firenze alla volta di Milano, lasciò la pittura a diversi livelli di avanzamento: alla stesura di azzurro del cielo, appena accennato, si affiancano aree quasi di solo disegno; figure più costruite e rilevate con colori scuri; immagini che si sovrappongono ad altre, cancellandole e cambiando l’intenzione precedente; zone di ricerca spaziale e volumetrica.
Interpretare un’opera così non era certo facile, ma soprattutto per i restauratori non era una procedura comune confrontarsi con le idee continuamente in divenire di Leonardo, invece che con un lavoro finito.
Il gruppo di lavoro formatosi intorno a quest’opera, diretto da Marco Ciatti e Cecilia Frosinini, ha legato insieme i risultati delle indagini diagnostiche, la riflessione sui significati storico-artistici del capolavoro e le indicazioni sulla sua storia conservativa, per mettere a punto le linee guida del restauro.
La pulitura è stata condotta in modo ineccepibile e intelligente da Roberto Bellucci e Patrizia Riitano; il risanamento del supporto ligneo è stato compiuto da Ciro Castelli e Andrea Santacesaria, con la collaborazione di Alberto Dimuccio.
Il progetto di conservazione messo a punto dall’Opificio delle Pietre Dure, in collaborazione con le gallerie degli Uffizi, comprende anche un piano di conservazione preventiva che segua e controlli l’opera nel tempo.
I risultati dell’intervento sono dunque molti, riassumibili in tre principali filoni:
- una migliore conservazione di tutti i materiali originali;
- una più approfondita conoscenza del processo creativo di Leonardo e della sua tecnica;
- una più chiara lettura degli straordinari valori espressivi dell’opera.
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