Il Lago d’Iseo è risultato inquinato in 6 punti su 9 controllati
Per chi ama la natura, rispetta l’ambiente e spera d’essere ricambiato dalla possibilità di fare vacanze, escursioni e bagni tranquilli, questa non è certamente la migliore notizia possibile: il Lago d’Iseo, nelle nostre montagne Bresciane e Bergamasche, è irrimediabilmente inquinato, per il secondo anno consecutivo.
E pensare, che l’avevo posto come papabile meta per una vacanza all’aria aperta di almeno 4 o 5 giorni.
Dovrò rimeditare il mio proposito e nel frattempo, cambierò destinazione fino a nuove, migliori notizie.
Non desidero certo influenzare nessuno, ma proviamo a stare ai fatti poi vedremo.
I fatti sono questi:
Legambiente Lombardia, ha presentato anche per il 2017 i risultati della campagna “Goletta dei Laghi” e fra questi, anche quelli del lago d’Iseo.
Su 9 punti controllati, lungo le rive Bresciana e Bergamasca, 6 risultano inquinati o addirittura, fortemente inquinati in base ai parametri microbiologici indagati.
Il problema è sempre quello dei depuratori ma, come vedremo, ora se ne aggiunge un altro, certamente non meno preoccupante.
Dalla mancanza, insufficienza o scarso funzionamento dei depuratori deriva un inquinamento da enterococchi intestinali escherichia coli (inquinanti fecali pericolosi) i quali superano, a volte più del doppio, i valori previsti dalle Norme Nazionali Italiane (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010).
Di seguito, l’elenco delle zone monitorate e il relativo risultato:
- foce del torrente Borlezza a Castro – FORTEMENTE INQUINATO
- foce del fiume Oglio a Costa Volpino – FORTEMENTE INQUINATO
- foce del torrente Calchere nel comune di Sulzano – INQUINATO
- presso l’Arsena di Pisogne e Peschiera a Montisola – FORTEMENTE INQUINATO
- spiaggia a sud del canale industriale nel comune di Pisogne – FORTEMENTE INQUINATO
Massimo Rota, presidente Legambiente Alto Sebino ha dichiarato inoltre che: “… ne va della salute sia dei cittadini che fanno il bagno e pescano nelle acque del lago, ma anche dell’intero ecosistema lacustre”.
Dicevamo inoltre, di un fenomeno decisamente preoccupante, rilevato per il secondo anno consecutivo ovvero, l’inquinamento da microplastiche presenti nelle acque.
La loro maggiore concentrazione sembra essere proveniente dal fiume Oglio e quindi, dalla Val Camonica e dallo sfioratore comunale di Pisogne.
Questo tipo di inquinamento, pare essere dovuto sia alle utenze domestiche che alle industrie ed è talmente grave da compromettere la fauna ittica del lago.
Ottime quindi le iniziative quali “The Floating Piers” di Christo, che attraggono migliaia di turisti e rilanciano nel mondo l’immagine della “Bella Italia”, ma queste iniziative non devono essere “buttate a mare” da simili situazioni di degrado.
Non vi pare?