Riapertura del sito archeologico di Sibari, Thurii, Copia
Nel gennaio 2013, l’esondazione del fiume Crati sommerse l’importante sito archeologico calabrese e il Museo Archeologico della Sibaritide con una enorme massa di fango alluvionale.
Dopo più di 4 anni di lavoro per ripulire e riqualificare l’intera area, è stato finalmente riaperto al pubblico e ai turisti il “Parco del Cavallo” e il Museo relativo.
Quest’area archeologica, di grande importanza storica, può sicuramente essere fonte di grande attrattiva turistica sia nazionale che internazionale e conseguentemente, contribuire anche allo sviluppo economico della Calabria e del Sud più in generale.
Durante i lavori di ripulitura e consolidamento dell’area, sono venuti alla luce alcuni nuovi reperti risalenti al sesto sescolo avanti Cristo e che sono stati collocati nell’attiguo Museo.
Sibari, fu fondata dagli Achei del Peloponneso verso la fine dell’ottavo secolo avanti Cristo tra i i fiumi Crati e Sibari in una zona tendenzialmente paludosa.
Questo, anche oggi si è evidenziato appunto con l’esondazione del Crati e i conseguenti danni.